-John Cale: Perfect
Ovvero un viaggio dell'ex Velvet underground in un mondo in cui non è stato spesso: quello del rock più pop, col ritornello che fa scuotere la testa e che potrebbe piacere anche a molti ragazzini da MTV... Una canzone facile insomma, che dà l'impressione di poter essere stata scritta anche da un qualsiasi gruppo pop-punk o roba del genere,ma con due differenze fondamentali rispetto alle nuove leve in questione: la voce, quella voce (con quell'accento gallese stranamente dolce), e l'impressione che lacia addosso -per chi lo conosce- di stravaganza, di un gioco fatto da chi in fondo non ci crede a queste "canzoncine"...
-Wilco: Camera (da "Camera EP")
Per chi non conoscesse questa versione, sensibilmente diversa da quella apparsa su Yankee Hotel Foxtrot, si tratta sì della stessa canzone, ma passata attraverso un frullatore di chitarre sporche in overdrive e drumming insistente, che nell'insieme danno un senso di sfasamento piacevole rispetto all'originale e, anche in questo caso come con Cale, l'impressione è che non sentiremo spesso i Wilco rifare una cosa del genere perché in fondo si è trattato solo di un gioco. Ma un gioco divertente.
-Rain Parade: Talking in my sleep
Questo misconosciuto gruppo che apparteneva al cosiddetto Paisley Underground (ovvero ad una breve stagione di ritorno del garage e della psichedelia mescolati assieme -ancora una volta in California- grazie a gruppi come Dream Syndicate, Long Ryders etc.) ha pubblicato un unico grande album forse (Emergency third rail power trip), da cui questa canzone proviene e di cui fa da gioioso apripista, con le sue chitarre jingle jangle à la Byrds, il canto incantato, con un sovrappiù di un incipit chitarristico che fa tanto Velvet Underground, ma dei VU che poi si scoprono avvolti in colorato saliscendi caleidoscopico di intrecci di chitarre e voci sussurrate.
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