Monday, November 14, 2005

7/13 Nov: Le 3 canzoni della settimana

-The Rolling Stones: Rough justice
Okay, okay, lo so: ormai sono dei vecchietti. Ma il loro ultimo album è molto vitale, energico, e questo pezzo (che non a caso lo apre) ha quello che più o meno si richiede ad una canzone degli Stones, cioè che faccia muovere il culo. Che sia sexy, insomma. Quindi la solita collaudata formula: ritornello con riffone facile-facile che ti prende all'istante. Ma era da un bel po' che non gli riusciva più così bene.

-Bettye Lavette: Just say so
Ecco, questo è uno di quei rari casi in cui scegliere una canzone è quasi un delitto, tanto è bello l'album in questione (I've got my own hell to raise, appena uscito). Perché la Lavette è una regina del soul a cui, per uno scherzo del destino o chissà cosa, non è mai stata data la corona. Di certo non sfigura di fianco a nomi come Aretha Franklin o Solomon Burke. Ed è proprio per via di quest'ultimo che ho scelto Just say so: perché questa ballata acccompagnata da uno scarno arpeggio di chitarra acustica mi ricorda alcuni brani del suo recente capolavoro Don't give up on me. E, come quella di Burke, la voce della Lavette è caldissima, avvolgente, ed incanta come un lp anni '60, uno di quelli degli anni d'oro di questo genere...In questo periodo c'è un certo ritorno della musica soul, grazie anche a giovani promesse come Joss Stone, ma anche la Baduh, o per via di robaccia che viene spacciata per soul, o r'n'b, ma bastano pochi secondi di questa canzone per spazzare via dubbi sul senso di questo "revival", o sul suo perché, dato che ascoltandola non si può non avere l'impressione di non riuscire a collocarlo temporalmente: 2005 e 1960 non sono mai stati così vicini.

-Super furry animals: Frequency
Ovvero l'elogio della stravaganza pop. per chi ama le canzoncine un po' strampalate, di un pop fanciullesco e solare con tanto di strusciare d'archi e ritornello che sembra aprire una finestra su un cielo azzurro terso. Che è un po' un'affermazione idiota se presa seriamente, ma grossomodo è l'effetto che fa. Non so se sia la traccia migliore del loro ultimo Love Kraft, ma di sicuro è una di quelle che risaltano di più (l'incipit con voce che fa "Tu-ru-tu-u-u" con una chitarrina stupida in raddoppio strappa subito un bel sorriso).

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